"Quanto basta", un film da vedere e consigliare


Il 5 aprile è uscito nelle sale italiane "Quanto basta", il film commedia del regista Francesco Falaschi interpretato da Vinicio Marchioni, Valeria Solarino e Luigi Fedele, che racconta del legame tra uno chef con molti problemi ed un ragazzo affetto dalla sindrome di Asperger (per approfondire visitate la pagina dedicata del sito della Fondazione Ares http://www.fondazioneares.com/index.php?id=430) con la passione per la cucina. La mia amica Stefania lo ha visto e recensito per noi...

Decidere quanto basta è difficile, soprattutto per un ragazzo con la sindrome di Asperger…
E’ il protagonista del film, Guido, un ragazzo appassionato di cucina che a un certo punto chiede: “Che significa quanto basta?!”…  la risposta è: “Lo decidi tu…”.
Guido è un ragazzo testardo e determinato che non si lascia abbattere facilmente dalle difficoltà e decide di partecipare ad un concorso culinario, lui che è doppiamente un ragazzo “speciale”, un ragazzo dotato di “palato assoluto”!
Decide di farsi accompagnare in questa avventura da Arturo, uno chef “decaduto” a causa della sua impulsività e aggressività, finito in una rissa e ora costretto a scontare la pena ai servizi sociali in un istituto per ragazzi autistici, dove appunto si incontrano i due.
Un film realistico, perché riesce con pochi dettagli a far capire le difficoltà quotidiane di Guido, talmente realistico da avermi fatto trattenere a stento le lacrime in almeno un paio di occasioni!
Un film che è una doppia sfida…
La prima è riuscire a vederlo prima che sparisca dalla distribuzione (spesso accade ai film per così dire … troppo impegnati…).
La seconda è quella di Guido, che affronta la prova con timore ma anche con coraggio, con “full power”! Per lui infatti non si tratta solo di un concorso ma di una situazione che mette a dura prova le sue emozioni, dove lui proietta tutte le sue aspettative, in un contesto di competizione.

Una storia anche di salvezza… per entrambi…
Per assurdo Guido, un ragazzo impacciato, in difficoltà, sceglie proprio Arturo come tutor e, paradossalmente, saranno proprio le sue difficoltà e richieste di attenzione a regalare una nuova vita ad Arturo, una nuova sensibilità e umanità, un’apertura del cuore.
Di contro Arturo offrirà a Guido la possibilità di mettersi alla prova e di spingersi oltre, anche se Guido ne uscirà apparentemente sconfitto, ma in realtà la sua è una vittoria, perché vincerà la sua determinazione, la sua volontà, la sua capacità di scegliere, qualità questa non poco rara in ragazzi così insicuri!
Il finale è bellissimo, seppur non sorprendente… parla di vita che continua e che continua nei valori…
Un film semplice, proprio come “uno spaghetto al pomodoro” invece del “branzino al cioccolato” (chi vedrà il film capirà…), ricco di significato, che guarda a problemi grossi con la semplicità non solo delle scene e del linguaggio, ma soprattutto con quella del cuore!
L’amicizia di Arturo permetterà a Guido di affacciarsi alla vita… non più da spettatore ma da protagonista!

di Stefania Toscano

A conclusione del post il video preso da YouTube del trailer del film... se lo vedrete e lo vorrete, scrivete nei commenti le vostre impressioni...

Commenti