(Immagine presa da http://klimtgustav.altervista.org/la-vita-la-morte/?doing_wp_cron=1525855738.4331998825073242187500)
Attraverso questo impressionante quadro del pittore austriaco Gustav Klimt che mette a confronto la morte e la vita, condivido con voi alcune riflessioni, scrivo perché, oltre all'ipocrisia ed all'indifferenza, non tollero le menzogne e, in occasione della morte di Alfie Evans, ne sono state dette e scritte troppe, alcune veramente orripilanti, due in particolar modo: che morire di inedia, ovvero di fame e di sete, non è doloroso e che Alfie è morto per la sua malattia... Morire di fame e di sete è atrocemente doloroso, perché il corpo fa di tutto per non morire e inizia a mangiare se stesso, prendendo energie dai muscoli, dai tessuti, dalle ossa, fino a spegnersi lentamente come una foglia rinsecchita, inoltre il senso della sete è straziante, logorante più di quello della fame, perché lo stomaco ad un certo punto si chiude e il senso della fame non lo senti dopo un pò, non così forte almeno, ma la sete si, fino alla fine, quando la lingua, per mancanza di liquidi (e il corpo umano è fatto del 90% di acqua quindi ci si mette tempo a consumare tutta l'acqua del corpo), si attacca al palato... Ad Auschwitz abbiamo avuto testimonianze tremende al riguardo, ma anche oggi abbiamo testimonianze di come i migranti lottino fra loro per l'acqua durante quelle traversate in mezzi di fortuna organizzati dai trafficanti di vite umane, quindi, per favore, accendete il cervello prima di scrivere o leggere o affermare che morire di inedia non è doloroso e, se non mi credete, provate a stare senza cibo e acqua per un pò, anche poco è allucinante stare senza bere e i danni per la salute importanti, ecco perché gli operatori sanitari insistono molto sull'idratazione per bambini e anziani, specie durante l'estate... Svegliamoci gente, perché la nostra civile Europa sta diventando un posto terribile, disumano, dove la vita umana, persino quella dei bambini, non ha valore, conta solo se sei attivo e produci, se sei malato, debole, fragile, costi troppo allo stato per cui è meglio che muori... L'eutanasia pediatrica è legge in molti stati: Inghilterra, Belgio, Olanda, Francia, Svizzera, credo quasi tutti, così come l'eutanasia diretta e indiretta e il suicidio assistito, eccetto la Polonia e l'Italia, ma da noi radicali ed altri spingono molto per promuovere la cultura della morte, facendolo passare per un atto pietoso, per il momento è stata approvata la legge del cosiddetto biotestamento con i DAT, Direttive Anticipate di Trattamento, che, in realtà, dovrebbe solo confermare quello che già si dovrebbe fare, ovvero evitare l'accanimento terapeutico, che significa tutte quelle procedure inutili al fine della guarigione e che possono creare danni e sofferenze evitabili, ma in queste procedure, purtroppo, sono state inserite l'idratazione e l'alimentazione, che non sono terapie, non fanno guarire né stare male, sono un sostegno vitale quando il paziente non può farlo autonomamente, non prolungano né la vita né la sofferenza e nemmeno impediscono la morte, quando sopraggiunge, toglierle significa far morire davvero male, tra sofferenze indicibili, e non c'è nulla di pietoso in questo.
I DAT dovrebbero formalizzare quell'alleanza medico paziente che avviene, o dovrebbe avvenire, naturalmente quando viene fatta una diagnosi, in cui il medico espone chiaramente la malattia e l'evoluzione possibile, quindi proporre le opzioni di cura e, qualora la prognosi sia infausta e viene dichiarata l'inguaribilità, accompagnare il paziente in tutto il percorso terapeutico fino alla guarigione o verso il fine vita.
Uso un esempio concreto per far comprendere come funziona questa alleanza: quando viene diagnosticata una patologia a prognosi infausta come la SLA, al paziente viene spiegato che la paralisi progressiva dei muscoli terminerà con la paralisi della respirazione spontanea che è la fine della malattia, ma, quando arriverà quel momento, il paziente può scegliere se farsi tracheostomizzare ed attaccare al respiratore, continuando a vivere il tempo restante, che può essere tanto o poco a seconda delle condizioni, con una macchina che respira per lui; la decisione andrebbe presa molto prima che arrivi la paralisi respiratoria, perché se il paziente smette di respirare e viene portato in ospedale dal 118 i medici, in assenza di volontà espressa precedentemente dal paziente, sono tenuti ad intervenire e attaccarlo alle macchine, una volta attaccato non si può più staccare perché il paziente morirebbe e sarebbe eutanasia. Il bivio di questa difficile decisione deve affrontarlo il paziente sostenuto da medici e familiari, ben consapevole che una volta scelto non si può tornare indietro perché autonomamente non è in grado di spegnere la macchina, qualcun altro deve farlo e vederlo morire per questo gesto, è un peso sulla coscienza di medici, familiari, amici che, per quanto uno si motivi dicendo che la persona voleva morire e che stava rispettando questa volontà come un atto di pietà, pesa per il resto della vita. La paralisi respiratoria è la fine naturale della SLA e molti pazienti scelgono di non essere attaccati al respiratore, altri scelgono di continuare a vivere anche con l'ausilio costante di una macchina, mentre altri, come Welby, scelgono di essere staccati ad un certo punto, probabilmente perché è mancata questa alleanza, molto spesso per sfinimento di una condizione di vita certamente terribile, in cui si è lucidi e coscienti in un corpo completamente paralizzato, totalmente dipendenti in tutte le attività, con i rumori delle macchine, gli odori dei medicinali, per mesi, anni...
Io rispetto e comprendo le decisioni personali, non sono personalmente a favore dell'eutanasia, diretta e indiretta, e del suicidio assistito, ma non giudico chi, come Welby, Dj Fabo, sceglie di mettere fine ad una vita che non ritiene abbia più valore, deprivata dell'autonomia e delle cose di prima che non sono più, io non potrei mai porre fine ad una vita, per me ogni vita è sacra e dono di Dio, non scegliamo di venire al mondo e non abbiamo diritto di uccidere e uccidersi, ma per rispetto delle persone che non la pensano come me credo sia molto importante puntare sull'alleanza medico paziente e sul decidere consapevolmente e prima il fine vita, laddove, in teoria, è programmabile, perché non possiamo sapere cosa accadrà domani, anche se ci viene fatta una diagnosi non è detto che moriremo per quello, a mia nonna paterna avevano diagnosticato un cancro uterino che, vista l'età avanzata, non è stato nemmeno trattato, ma lei, a forte rischio trombotico, con una storia di ictus, insufficienza cardiaca, venosa, ecc, è morta per un ictus, l'ennesimo e fatale ictus...
Oltre a puntare molto sull'alleanza terapeutica, vorrei aggiungere che spesso le persone scelgono di sostenere la cultura della morte perché hanno vissuto, direttamente con i propri cari, o personalmente, esperienze drammatiche di malattia e morte, hanno visto morire tra terribili sofferenze persone amate e non vogliono per se stesse o altri la stessa fine, ma rispondere all'inadeguatezza delle cure, dell'assistenza, alle negligenze dei medici o a terapie del dolore non fatte a dovere o per nulla, uccidendo i malati, al contrario bisogna lottare per cure accessibili e adeguate per tutti, per terapie del dolore fatte da medici specializzati non per protocolli ma ad personam, perché siamo tutti diversi e non rispondiamo allo stesso modo, alcuni farmaci fanno bene a qualcuno e male ad altri, un esempio nella mia terapia del dolore sono compresi oppiacei, fans e farmaci per dolore neuropatico, il Pregabalin (Lyrica nome commerciale), che tollero abbastanza bene, non ho effetti collaterali anche se li prendo da anni aumentando il dosaggio, mentre una mia cara amica è stata malissimo alla prima somministrazione del Pregabalin e ha dovuto sospenderlo.
Dobbiamo lottare per una sempre migliore qualità dell'assistenza e delle cure mediche, dobbiamo lottare perché i dolori siano controllati e nessuno più muoia soffrendo, bisogna lottare contro l'accanimento terapeutico, ma anche contro la sospensione di alimentazione e idratazione, contro le negligenze, gli interventi non necessari, dobbiamo lottare per una medicina che rispetti la vita e le persone, in Italia avevamo un sistema sanitario nazionale impeccabile, che tutti ci invidiavano, perché garantivamo cure ed assistenza a tutti, mentre in altri paesi, tranne le urgenze, puoi curarti solo se hai un'assicurazione o se hai molti soldi e le assicurazioni puoi farle solo se hai un buon lavoro e comunque non ti coprono per tutto, invece, grazie a ladri (vedi lady asl e compari a Roma, qualche anno fa durante la giunta Storace, che ha messo in ginocchio la sanità laziale creando un debito ancora incolmabile...), truffatori ed evasori, il SSN è stato messo a terra, con un debito via via sempre più grande, che ha costretto i ministri a fare tagli sempre più importanti e dannosi per i cittadini, ora i medici di famiglia non prescrivono tutti gli esami di cui hai bisogno col risultato che devi farli in privato, io devo fare una scintigrafia miocardica per approfondimento diagnostico avendo occasionalmente dolore al petto e spesso affanno, anche a riposo, non potendo eseguire, per astenia marcata persistente e dolori, un test da sforzo, ma la cardiologa ha dimenticato di farmi la prescrizione, ero tranquilla perché pensavo che il medico di base potesse farla, invece ha risposto di no, altri specialisti non possono farla perché è un esame di pertinenza cardiologica, così devo farla in privato, ora non posso perché mia madre ha affrontato molte spese sanitarie per me e mi paga tutte le medicine (io non ho esenzioni né un lavoro né alcun sostegno economico) e non può al momento permettersi anche questa spesa ingente, dovendo pensare a mantenere la famiglia. Questo è l'esempio dei no che noi cittadini adesso possiamo facilmente udire dal nostro medico di famiglia, in più dalla convenzione sono stati tolti numerosi esami (grazie ministro Lorenzin, ma grazie anche a ladri, truffatori ed evasori!), quindi dobbiamo pagarli per intero senza ticket... Finché siamo in salute non ci rendiamo conto della portata dei tagli fatti alla spesa sanitaria, dello smantellamento progressivo di un SSN che funzionava in modo eccellente, fino alle ingerenze esterne di gente senza scrupoli e senza coscienza, di cui tutti noi paghiamo le conseguenze dei loro atti, ma quando sei malato ed hai bisogno di cure ed esami, quei no possono seriamente fare la differenza in negativo, così accade che molti anziani con pensioni irrisorie scelgono di non curarsi e non comprare le medicine per poter mangiare e, a volte, non hanno i soldi nemmeno per la spesa...
Sento promuovere ovunque la cultura della morte portando in punta di mano la pietà, la dignità della vita e proponendo come soluzione la morte, ma pochi lottano per la vita, per il rispetto di ogni vita, per la dignità della vita di ogni persona, può dirsi pietoso uno Stato che mette ai margini malati e disabili, lasciando l'onere delle cure e dell'assistenza interamente a carico delle famiglie, che dimentica gli anziani con una pensione inadeguata alle principali necessità, che fa finta di non vedere che i poveri aumentano, che vanno a raccogliere i residui alimentari quando i mercati chiudono, che fanno la fila alle mense caritas e delle onlus perché il lavoro manca o ha contratti a tempo che non riescono a soddisfare le esigenze di mutuo/affitto, spese, scuola, sanità, ecc della famiglia, che lascia impuniti o in libertà ladri, truffatori, evasori e assassini??? La vita è minacciata ovunque in tantissimi modi, alcuni talmente subdoli che non ce ne accorgiamo nemmeno, urge che ci svegliamo e lottiamo per la vita, non per la morte, che arriverà comunque un giorno, lottiamo per una vita che abbia dignità e sia rispettata sino alla fine, una vita che non ci faccia desiderare di morire quanto prima perché siamo lasciati soli ad affrontarla quando si ammala, o ha un incidente, o siamo vittime di gente senza cuore che non la rispetta e salvaguarda, ma la schiaccia, usa, ferisce e getta via come oggetto senza valore e muore due volte quando un giudice afferma che la vittima di uno stupro di gruppo non ha fatto abbastanza per reagire e che quindi non si tratta di abuso vero e proprio...
Sono molto addolorata per tutte le minacce contro la vita e la dignità di ogni essere vivente, ho il cuore spezzato per l'impotenza di fronte a tanto odio, tanta violenza, tanti orrori, stiamo lasciando morire la vita ogni giorno senza fare abbastanza per impedirlo, spesso favorendo, e poi ci lamentiamo, in questo siamo davvero molto bravi, eppure, nonostante tutto, credo ancora nella forza e nella bellezza della vita e finché vivrò continuerò a difenderla come e quando mi sarà possibile, ben sapendo di andare contro corrente rispetto a questo mondo delle immagini, dell'apparire, dove conti solo se produci e pesi il meno possibile sullo stato.
Ad ognuno di noi è chiesto di scegliere tra la vita e la morte, ogni giorno, in ogni situazione, ma le conseguenze di chi sceglie e promuove la cultura della morte purtroppo le paghiamo tutti, chi sfrutta e inquina questo bellissimo pianeta fa ammalare tutti e mette al rischio il futuro di tutti, abbiamo interferito al punto che il ritmo delle stagioni è completamente andato, caldo e freddo si alternano nelle stesse, l'intensità delle piogge e delle nevicate sono aumentate da mettere in pericolo la sopravvivenza, l'acqua e la terra sono avvelenati dai rifiuti tossici illegalmente riversati e i frutti sono morte e malattie, aumentano casi di tumore e si abbassa l'età d'insorgenza, la terra dei fuochi ne è una testimonianza drammatica e senza fine, ma non l'unica... Svegliamoci e lottiamo per la vita, prima che non ci sia più niente per cui lottare...
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