La memoria del devastante tsunami del 2011 in Giappone

(immagine presa dal web)

Oggi è l'anniversario del devastante tsunami del 2011 che ha colpito la costa settentrionale del Giappone dopo il terremoto di magnitudo 9 della scala Richter e che ha ucciso oltre 15 mila persone, più feriti e dispersi e creando danni ingentissimi, ho ancora le tragiche immagini davanti agli occhi, così oggi vorrei fermarmi a pregare con voi per le vittime di quello e di tutte le altre calamità naturali che si verificano e che feriscono il cuore e la vita di tante persone in tutto il mondo.
Vorrei anche che la memoria di questi avvenimenti ci aiutasse a comprendere che è fondamentale investire risorse verso due obiettivi principali: la prevenzione (e in questo il Giappone ci può insegnare molte cose, essendo minacciato da mare, terra, acqua e vento investe moltissimo nella prevenzione, tanto da sopportare terremoti di magnitudo alta come quello del 2011, ma uno tsunami si può affrontare solo costruendo rifugi su colline, in alto, dove le onde non arrivano, cosa che dopo il 2011 è stata fatta, sul canale internazionale NHK World della tv di stato giapponese potrete trovare diversi video in proposito!) e la salvaguardia del territorio, con opere serie di manutenzione ed evitando di costruire in zone ad alto rischio idro-geologico, ad esempio vicino gli argini dei fiumi o in fondo a vallate. 
Pensando a tutto il lavoro che è stato fatto in Giappone dopo lo tsunami, la bonifica e ricostruzione (completata in poco tempo) non posso non pensare alle zone terremotate d'Italia, dove con scale minori i terremoti hanno distrutto e ucciso, dove, a distanza di anni, ancora persistono le macerie e non si è ricostruito, per fondi bloccati o assenti o per mancanze di firme, il problema della burocrazia eccessiva in Italia è disastroso, si rimane fermi o bloccati anni perchè si fa scarica barile o perché manca la firma di tizio o caio, è qualcosa che nel 2019 non possiamo accettare, insieme al fatto che parlare di prevenzione in Italia, soprattutto nella situazione attuale, è impossibile, mentre i lamenti del giorno dopo, del si doveva fare così e non si è fatto, non si spezzano e rimbalzano da una rete televisiva all'altra, veramente mettiamoci tutti una mano sulla coscienza e iniziamo a investire sulla prevenzione o qualcuno un giorno lontano dall'Europa, verrà con scopa e raccogli mondezza a togliere quel che resta del nostro bellissimo territorio... La prevenzione è l'unica arma che abbiamo in ogni campo, ma se non cambia il nostro modo di pensare nulla cambierà, se aspettiamo sempre che siano gli altri a risolvere i problemi, continueremo a inciamparci contro... Impariamo da chi ci può insegnare molto, perché ha passato cose molto peggiori...

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