Vietato calpestare i boccioli

(Fonte immagini web)

Mi sembra di aver già detto che il mio sport preferito è il pattinaggio di figura su ghiaccio, non è l'unico, ma è il solo di cui seguo tutte le gare, ebbene l'argomento di cui voglio trattare oggi prende spunto proprio da questo amato sport, anche se la mia, come sempre, è una riflessione a voce alta.
Non so se conoscete questo sport, ma prevede quattro discipline: singolo femminile, singolo maschile, coppie di artistico e coppie di danza. Nel singolo femminile il massimo delle rotazioni nei salti finora raggiunte, e permesse, sono tre per ogni salto, eccetto il doppio axel, l'unico salto in avanti, un salto molto difficile, così quando una pattinatrice riesce ad atterrare un triplo axel questo è accolto con sorpresa, perché non sono molte a riuscirci e questo fa una differenza notevole e un vantaggio in termini di punteggio, la prima a riuscirci è stata una delle mie pattinatrici preferite, Midori Ito, pattinatrice giapponese, che incantò tutti ai Mondiali di Parigi del 1989, cui hanno seguito altri nomi noti, come la controversa Tonya Harding e Mirai Nagasu, americane, e le ultime ancora attive sono Elizaveta Tuktamysheva e la recente e giovanissima Rika Kihira, sedicenne giapponese, tra le mie attuali preferite.
Le novità sono arrivate proprio quando Rika Kihira, al suo debutto, ha vinto la finale del Grand Prix Senior, una delle gare annuali più importanti del circuito con più tappe nell'arco dei primi mesi della stagione agonistica (da settembre/ottobre a dicembre), superando le altre campionesse proprio atterrando il triplo axel, anche se, naturalmente, non è stato l'unico elemento, ma l'insieme di due ottimi programmi, se atterri l'axel e sbagli il resto non vinci. La vittoria di Rika non deve essere andata giù a molti, perché ai nazionali dei due paesi più forti, anche perché hanno un numero di pattinatrici e piste di pattinaggio superiori, Russia e America, le federazioni hanno fatto gareggiare, insieme alle senior, le ragazze junior, unica eccezione, perché nelle gare senior le junior non possono partecipare e, per quanto riguarda l'americana non ha l'età nemmeno per gareggiare nelle junior.
La scelta non è stata casuale e si sta ragionando sul togliere il limite di età per gareggiare nelle senior, questo perché le junior russe non atterrano il triplo axel, ma addirittura dei salti quadrupli, cosa unica nel pattinaggio di figura femminile, e sono ben due, la quattordicenne Alexandra Trusova, che ha vinto due volte i nazionali russi junior ed ha vinto la medaglia d'argento anche ai nazionali russi senior e medaglia d'argento ai mondiali junior, che atterra ben tre salti quadrupli diversi, e la quindicenne, da pochi giorni, Anna Shcherbakova, vincitrice del campionato russo senior grazie a due programmi puliti e allo splendido quadruplo lutz, uno dei salti più difficili, quello che è costato due seri infortuni al mio pattinatore più amato, Yuzuru Hanyu, due volte medaglia d'oro olimpica, rientrato da poco alle gare dopo mesi d'assenza per infortunio. Le due ragazze junior, insieme alla loro compagna di squadra Alena Kostornaia, che ad agosto compirà 16 anni, hanno surclassato le senior più quotate, tra cui la campionessa olimpica Alina Zagitova, che appartiene allo stesso team di allenamento e che a maggio compirà 17 anni, per cui anche lei giovanissima, che ha vinto tutto quello che poteva vincere sia in categoria junior che senior e che ha reagito con grande grinta vincendo il recentissimo campionato mondiale, che si è svolto a fine marzo in Giappone. 
Dopo la risposta russa alla vittoria di Rika Kihira è stata la volta di quella americana, Alysa Liu, tredicenne, che atterrando il triplo axel ha vinto il campionato nazionale americano, mi ha fatto una grande tenerezza perché è scoppiata in lacrime come una cucciolotta, appena terminato il programma libero, davanti ad un palazzetto stracolmo di gente (cosa che da noi in Italia manca, i nazionali si svolgono su una pista con pochi posti!). 
Le senior, che non atterrano tripli axel e tanto meno quadrupli, sono andate in crisi, anche perché con la prossima stagione due junior russe, Shcherbakova e Kostornaia, saliranno in categoria maggiore e sarà molto dura per tutte raggiungere le prime posizioni.
Il pattinaggio di figura è uno tra gli sport più difficili, richiede una preparazione completa e uno sforzo fisico notevole per le rotazioni dei salti, queste diventano più difficili per le ragazze, sia perché rispetto ai maschi hanno meno potenza, sia perché con lo sviluppo il corpo cambia e, di conseguenza, l'asse di rotazione, per cui è molto più facile per le ragazzine saltare e ruotare, oltretutto le ragazze russe vengono sottoposte ad un allenamento completo che le porta ad imparare i salti anche da ferme, quindi senza contare sulla velocità e la corsa, man mano che crescono questo diventa difficile, anche per questo si tende a farle debuttare presto in categoria senior, per farle gareggiare e vincere le medaglie, il mio dubbio è però che, come dimostra la storia passata, nemmeno tanto distante, rischiano di non avere una carriera lunga, come, invece, ha avuto la nostra Carolina Kostner, 32 anni fatti da poco e ancora attiva (al momento è fuori per infortunio), ma passino come delle meteore.
Essendo stata battuta da Rika Kihira nel Grand Prix e dalle compagne di squadra più giovani ai nazionali, la Federazione sembrava voler mettere in panchina la stessa Alina Zagitova, che, invece, ha reagito con grande carattere dimostrando di essere tutt'altro che una meteora, ma una vera fuoriclasse, vincendo, con margine importante, sia nel programma corto che libero, nonostante un triplo axel atterrato ed un altro con caduta della pattinatrice giapponese.
Questa fretta di far gareggiare le ragazzine nel circuito senior, mi ha fatto venire in mente quando diversi anni fa, nella ginnastica artistica si tendeva, in Romania se non ricordo male, sotto il periodo della dittatura, a bloccare lo sviluppo delle ginnaste ragazzine che vincevano le medaglie, ora non intendo dire che in Russia viene fatto lo stesso, mi auguro proprio di no, ma affinché una pianta arrivi al suo massimo splendore bisogna rispettare i suoi tempi, va curata e protetta finché non maturi, non vorrei che si bruciassero delle ragazzine che potrebbero avere una lunga e bella carriera per la fretta di buttarle nella mischia. 
Lo sport agonistico è molto difficile, ci sono pressioni interne, esterne, pressioni dei media insieme alla tensione che le gare, specie quelle più importanti, portano con sé e che mettono a dura prova persino i campioni navigati e con grande esperienza, basta vedere come sono crollate le senior nel confrontarsi con ragazzine che atterrano i quadrupli, chi più chi meno hanno fatto programmi con diversi errori e sono finite in fondo o a metà classifica, e gareggiavano nel loro paese con il loro pubblico, ora non credo giusto togliere il limite di età, in quanto tutela sia le giovanissime sia l'equità delle senior, poi quando arriverà il momento del debutto, come nella prossima stagione, si vedrà cosa accadrà, ma togliere questo limite rischia di far bruciare delle ragazzine e rovinarle.
Le medaglie portano soldi e sono ambite dalle federazioni, ma la fretta è sempre una cattiva consiglierà, c'è pure il rischio che le ragazze non reggano la pressione e le aspettative e non riescano a dimostrare quello che valgono, quindi mi auguro che tutto questo venga preso in considerazione.
Sarebbe bello però che il debutto delle junior venga vissuto, invece, come stimolo per migliorarsi e crescere ancora, senza procurarsi infortuni nel tentare nuovi salti, fisicamente non più alla portata, ma per dare il massimo, come le grandi competizioni dimostrano, specie il campionato mondiale e olimpico, dove tutti i migliori si ritrovano a gareggiare per raggiungere i primi tre posti in classifica e ne esce una gara molto bella, staremo a vedere come andrà...

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