A proposito di... Congresso di Verona, famiglia, vita...

(Fonte immagine web)

Cari amici, ho scritto il post a sostegno della Marcia per la famiglia e del Congresso Mondiale della Famiglia, che si è concluso domenica a Verona, perché credevo e credo fermamente in quelli che, sulla carta, erano i temi di discussione, ma, come Monsignor Pietro Parolin, segretario dello Stato del Vaticano, e Papa Francesco, devo purtroppo aggiornare quanto scritto in precedenza affermando, usando le loro parole, che sono d'accordo sulla sostanza ma non sulla modalità. Io ho scritto quanto credevo, cioè che il congresso e la marcia non era contro nessuno ma per la famiglia, invece alcune dichiarazioni ufficiali mi hanno amareggiato, fatto cadere le braccia, deluso e fatto arrabbiare anche, perché nessuno ha il diritto di giudicare gli altri, la storia e la vita delle persone, anche se fanno scelte che personalmente non condividiamo, meritano rispetto e non di passarci sopra con uno schiacciasassi. Nessuno può salire su un pulpito e puntare il dito con parole vergognose verso altri, che nemmeno si conoscono in più, già sarebbe grave se conoscessero i diretti interessati, ma non li conoscono e con arroganza giudicano e condannano le loro vite?!
Il Signore, che è Dio Onnipotente, che è l'unico vero giudice, accoglie e perdona, condanna il peccato e non il peccatore, offre infinite possibilità di ravvedimento e aspetta, aspetta (come la bellissima parabola del figlio prodigo del Vangelo di questa domenica ha mostrato, questo padre che attende e va incontro ad entrambi i suoi figli, per motivi diversi lontani da lui), finché non siamo pronti a tornare a Lui e noi, piccole creature che non sanno nemmeno giudicare ciò che vivono e fare scelte sane e buone, per noi e per tutti, ci permettiamo di giudicare e condannare, respingere e allontanare chi non la pensa come noi? 
Io, vi confesso, mi sono sentita tradita, attaccata duramente sui social da chi era contro questo congresso e tradita da chi avevo scelto di sostenere ed è stato veramente doloroso e deludente per me.
Affermare che gli omosessuali sono malati, che il cancro viene alle donne che non hanno figli, che gli altri non hanno gli stessi diritti e altre mi ha fatto veramente vergognare, non si possono trattare argomenti tanto delicati in questo modo, non si possono fare affermazioni che feriscono la vita di altre persone, di cui oltretutto non si sa nulla, non si può rispondere all'odio e all'intolleranza con la guerra, non si può essere tanto arroganti, non ci si può comportare come chi crede di avere il pass per il Paradiso perché ci si sente giusti e migliori degli altri, come nella famosa parabola del fariseo e del pubblicano, che mi è venuta in mente leggendo questi discorsi. Una tale mancanza di rispetto e delicatezza me l'aspetto dalle lobby LGBT, dalle femministe (e infatti non sono mancate), ma non da chi si professa cristiani, Gesù andava incontro ad ogni persona senza giudicarla, ma amandola e invitandola, certamente, a non peccare più, ma con lo sguardo rivolto alla persona non al peccato, e noi, che siamo tutti peccatori, ci mettiamo a giudicare e pontificare sulle vite degli altri? 
Non sorprende dunque perché la Chiesa abbia preso le distanze dal Congresso, e pure per il Papa e i suoi ministri non sono mancate pesanti affermazioni, da tutte e due le fazioni opposte, il dialogo così non lo costruisci, lo uccidi e alimenti i fuochi numerosi di odio e intolleranza, che già sono presenti per conto proprio, perché è sicuro ed evidente l'attacco feroce volto a distruggere la famiglia, quella cristiana soprattutto, difenderla però non significa scendere allo stesso livello di chi la odia e la vuole distruggere (come integrità e unità degli sposi con i figli), che ha tanti volti ma una sola origine, il diavolo.

Naturalmente io prendo le distanze anche da chi ha insultato, infangato e contrastato violentemente questo congresso, con un odio feroce e ingiustificato che mi ha anche fatto temere accadessero incidenti seri, davvero non capisco come difendere i diritti e chiedere il sostegno giuridico e statale della famiglia generi tanto odio, paura e avversione da parte delle lobby LGBT e dalle altre realtà familiari (coppie di fatto, coppie omosessuali, single...)??? 
I temi del congresso, che spero siano stati trattati e ne venga fuori un progetto da presentare al Governo, interessano tutti, fondamentalmente si chiede di sostenere la famiglia, la natalità, la maternità e paternità, la salute e dignità della donna (contro, questo si che condivido pienamente, utero in affitto o maternità surrogata), di difendere la vita e la dignità dei bambini, ecc... Chiedere questo non significa pararsi gli occhi e/o togliere diritti alle altre realtà, ma che vengano varate leggi nuove e aggiornate per sostenere la famiglia, cosa che non avviene, al momento, in modo adeguato, per cui le donne si trovano costrette a scegliere se lavorare (qualora un lavoro lo hanno) o partorire e crescere figli, se accogliere il dono della vita o rifiutarlo per mancanza di soldi, se fare più di un figlio oppure no, se stare col neonato fino al termine dell'allattamento oppure passare al latte artificiale e tornare subito al lavoro per non perderlo, sostenere le assunzioni delle donne (in genere minori per paura che restino incinte e si mettano in maternità!) e dare loro lo stesso stipendio degli uomini nelle stesse mansioni e livelli, si chiede di avere sgravi fiscali per le famiglie con più figli e non di penalizzarle, come accade ora, tanto che coppie sposate hanno deciso di separarsi legalmente, anche se non di fatto, perché da separati si hanno meno spese, ecc... tutti problemi molto concreti che riguardano la vita di tutti, non solo delle famiglie naturali.
Io sono credente e credo nella famiglia naturale, sono contro l'aborto e credo che un bambino abbia bisogno di un papà e di una mamma, sarebbe bellissimo che tutti la pensassero così, ma non è la realtà della vita e della società in cui viviamo, esistono altre situazioni, altre scelte, che ci piacciano o meno questo non cambia, per cui va preso in considerazione, soprattutto uno Stato civile deve garantire i diritti a tutti i cittadini, non solo una parte, deve tutelare ogni persona, per quello che è e per le scelte che fa, non metterla ai margini, ignorarla e tutelare solo una parte. E' vero che esiste l'omofobia, come esiste la cristianofobia, ed altre forme di razzismo, una cosa che credevo superata, invece rinasce sempre ed assume forme diverse, mantenendo la stessa origine: l'odio, che sia per il colore della pelle, la provenienza, il comportamento sessuale, la fede,... sempre odio è e andrebbe strappato dal cuore dell'uomo, ma attraverso vie nuove, non utilizzando gli stessi metodi, non giudicando e condannando, non arroccandoci il diritto di dire chi si salva e chi andrà all'inferno perché, grazie a Dio, non saremo noi a giudicare questo, ma Dio Padre, se vogliamo parlare in termini di correzione fraterna allora l'unica via è l'amore e costruire una relazione, che parte dall'accogliere gli altri per quello che sono, come sei stato accolto e perdonato tu, fare esperienza dell'amore e della misericordia di Dio ti apre il cuore e la mente e ti fa comprendere che non puoi giudicare nessuno e che ti è chiesto solo di accogliere e amare, il resto è nelle Mani di Dio e nell'opera dello Spirito Santo.
Ognuno risponde secondo la propria coscienza delle scelte che fa, se ne assume responsabilità e conseguenze, nessuno ha il diritto di giudicare o di dire all'altro di fare o non fare determinate cose, perché è la sua storia non la tua, puoi fare solo le tue scelte e chiedere allo Stato di tutelarle, come tutela quelle di altri, né più né meno, perché uno Stato è fatto dalle persone che vi abitano e che sono diverse tra loro, siamo diversi anche all'interno delle stesse scelte, figuriamoci fuori...
Allo stesso modo le lobby LGBT non hanno il diritto di dire, come attraverso la lingua velenosa di Monica Cirinnà, che ha fatto la legge che ha istituito le unioni civili in Italia, che chi crede in Dio, patria e famiglia fa una vita di... (come immagine sotto), che la famiglia naturale - del mulino verde - è il Medioevo, ecc... perché prima di tutto non è vero, poi il RISPETTO E L'EDUCAZIONE NON DEVONO MAI VENIRE MENO, soprattutto da persone pubbliche e rappresentanti dello Stato, così come, sempre lei, non deve affermare che l'embrione è un grumo di cellule, per di più in diretta televisiva, perché è una MENZOGNA e non lo afferma la Chiesa, ma la scienza e, a questo punto, rivaluto anche il gadget che è stato diffuso al Congresso (sotto foto Cirinnà) e che ha destato un polverone di polemiche e che, sul momento, ha turbato anche me, ricordandomi della Barbie con la pancia di quando ero ragazzina, che si apriva e faceva vedere il feto, credevo non necessario arrivare a tanto, ma se lei insiste con questa menzogna, che va in giro da sempre a sostegno dell'aborto, allora hanno fatto benissimo a diffondere il feto di tre mesi con l'opuscolo pro vita, allora serve uno scossone attraverso questo piccolo feto di plastica, perché il cuore batte a due settimane dal concepimento (infatti i ginecologi per confermare una gravidanza e che il bimbo è vivo fanno la prima ecografia - e le successive - cercando proprio il battito del cuore) e nei primi tre mesi (arco di tempo massimo per abortire) è tutto formato, i successivi 6 servono allo sviluppo, ma il feto, chiamato così in gergo medico, non è assolutamente un grumo di cellule (lo è nei primissimi giorni dal concepimento ma diviene subito come il gadget dimostra), è un bambino, una vita, e l'aborto, con qualsiasi metodica, non è indolore.



All'inizio non ero d'accordo col gadget per rispetto verso le giovani e le donne che hanno fatto la dolorosa scelta dell'aborto, sia verso quelle femministe che svalutano se stesse con affermazioni e gesti veramente deprecabili e che fanno dell'aborto un loro vanto, una cosa di cui essere orgogliose,d dimostrando un'ignoranza terribile e non hanno nemmeno a cuore la propria salute, ma soprattutto verso quelle donne che hanno sofferto e soffriranno per il resto della vita per aver abortito, per aver creduto o essersi sentite costrette a farlo, anche perché non hanno trovato aiuto, sostegno, anche economico, e valide alternative. L'aborto è un evento che stravolge il corpo e la vita di una donna, il corpo perché, mentre si stava preparando ad accogliere la nuova vita (attivando ormoni e meccanismi a protezione), di botto si trova a dover resettare tutto il sistema endocrino e ripartire da zero (e non avviene subito), in più con un utero raschiato (cosa che non è una passeggiata come si vuole credere, ma che rappresenta sempre un rischio di emorragia, anche importante) e doloroso per qualche giorno.
Pensando a loro, ho pensato fosse troppo un gadget simile, che corrisponde a verità, ma sbatterla in faccia così mi sembrava eccessivo, ma dopo le parole della Cirinnà non posso che sottoscrivere, perchè è il tempo di finirla con le menzogne e auto giustificazioni, come ho scritto su Twitter, la verità non cambia solo perché fa male, bisogna passarci attraverso se si vuole guarire da una ferita profonda, nel corpo e nell'anima; io non credo che le donne che hanno abortito abbiano bisogno di menzogne per sentirsi meglio, come non hanno bisogno di giudizi e condanne da parte di quelli che si credono senza peccato, ma di essere accompagnate e sostenute nel loro dolore, di essere rispettate e comprese, nella loro fragilità, nel loro percorso di vita che le ha portate a fare quella scelta, per mille motivi (quelli su cui si deve e si può lavorare per limitare più possibile, fino allo zero, il numero di aborti!), non ci viene chiesto di accettare l'aborto o di sostenerlo, assolutamente questo sarebbe una violenza per chi crede che la vita è sacra e inviolabile, ma di non condannare e giudicare, di accogliere e sostenere, di perdonare come vorremmo essere perdonati noi, solo così una donna può rinascere da quella esperienza terribile con risorse nuove, sapendo di non essere sola.

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