"Tumbling", lo sport come scuola di vita

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Cari amici oggi voglio presentarvi un drama giapponese del 2010, Tumbling, della Tokyo Broadcasting System (TBS, rete televisiva, il link del sito è quello sopra)  incentrato su una disciplina sportiva poco conosciuta in Italia, da noi infatti la ginnastica ritmica è uno sport femminile, in singolo o in squadra, con l'uso, oltre del corpo, di attrezzi: clavette, palla, nastro, fune e cerchio in sincrono con la base musicale scelta. La ginnastica ritmica maschile nasce in Giappone (il primo campionato mondiale si è svolto a Tokyo nel 1985) ed è molto praticata, con gare annuali, e si è diffusa in Russia, Canada, Australia, Malesia, Corea e USA, è uno sport acrobatico con salti ed evoluzioni ma, nel singolo, si usano anche qui degli attrezzi: fune, bastone ginnico, clavette più grandi e pesanti e due cerchi di diametro inferiore a quello femminile, ma, come ho letto nel post http://www.ioginnasta.com/news/ginnastica-ritmica-maschile-e-i-suoi-due-movimenti-contrapposti-83.htm esiste una corrente nata in Spagna che è simile alla versione femminile e dove vengono risaltate maggiormente la grazia e le doti artistiche tipiche dei ballerini, le due correnti rispecchiano perfettamente le caratteristiche dei paesi di origine e non sono state ancora riconosciute dalla Federazione Internazionale di Ginnastica, così il Giappone ha creato una propria federazione, la Japan Gymnastics Association per promuovere la ginnastica ritmica maschile e gestire i vari campionati nazionali e internazionali. In Italia è praticata solo la ginnastica ritmica femminile e solo questa è riconosciuta come sport olimpico. Per approfondire dove è praticata la ginnastica ritmica maschile vi lascio il link http://www.menrg.com/.
Prima di entrare nella storia raccontata, credo sia giusto approfondire in che consiste la ginnastica ritmica maschile giapponese. Innanzitutto lo sport in Giappone è promosso fin dalla tenera età, infatti le scuole prevedono club sportivi la cui frequentazione è obbligatoria e fa parte della valutazione dello studente, in genere dopo le lezioni, si pranza quindi si va al club cui si è scelto di partecipare e si fanno gli allenamenti, le gare sono una parte importante per verificare il livello raggiunto, stimolare un sano agonismo e iniziano dalla scuola media fino all'università, dopo la scelta se passare al professionismo, studio e attività sportiva vengono presi molto sul serio, il perdere tempo non è nel DNA giapponese, anche per questo lo sport è molto importante, seguito e amato nella cultura giapponese, le grandi competizioni fanno sold out di biglietti e presenze! Gli atleti giapponesi in genere non sono alti e grossi, ma compensano con grandi doti atletiche e flessibilità e con un peculiare spirito combattivo, queste doti, insieme alla velocità, potenza, abilità aeree, precisione e sincronizzazione sono espresse particolarmente nella ginnastica ritmica maschile, che racchiude in sé tutte le caratteristiche delle varie discipline della ginnastica: ritmica, artistica e acrobatica.
Gli esercizi sono in singolo e in squadra, con un numero di 6 ginnasti, nel primo caso si utilizzano gli strumenti sopra elencati, a squadra invece gli esercizi sono a corpo libero, in alcune esibizioni si possono integrare anche gli strumenti, compresa una lunga corda che tutti saltano contemporaneamente, con coreografie acrobatiche in sincrono, quando questo è perfetto sembra un unico movimento ed è molto bello da guardare, mi piacerebbe molto se si diffondesse anche in Europa e in Italia, anche se iniziare la pratica tardi, in qualunque sport, non permette di raggiungere determinati livelli, mentre iniziare da piccoli è un'altra cosa, anche per il corpo che si abitua (cuore e respirazione) a sostenere le fatiche di un allenamento e di una preparazione atletica sempre maggiori, se si vuole competere e raggiungere dei risultati. Aggiungo che il Giappone investe molto nello sport, come nella prevenzione, come in tanti altri aspetti, e questo fa molta differenza anche rispetto al raggiungere risultati importanti, il nostro è un paese calcio-centrico, poi a ruota seguono sci, nuoto, pallavolo, formula uno ecc... forse vale la pena dare spazio e risalto anche ad altri sport, non solo quando si raggiungono le medaglie, ma anche per diffondere la cultura dello sport e invogliare a praticarlo, perché cambierebbe la vita ai molti giovani che trascorrono i pomeriggi in strada, studiano poco e cercano le cose facili! Vi segnalo un link dove potrete avere un'idea della ginnastica ritmica giapponese, con approfondimento in inglese e commento di Nakata Yoshimitsu, capo allenatore della squadra machile di ginnastica ritmica di Aomori University https://www.nippon.com/en/views/b02402/men%E2%80%99s-rhythmic-gymnastics-a-japan-original.html, con foto davvero spettacolari, ma anche su YouTube potete trovare diversi video delle esibizioni.


Tumbling è il movimento di rotazione sulle stuoie con salti in avanti e indietro e con cambi di rotazione tipici della ginnastica ritmica maschile ed è il titolo scelto per questo drama giapponese, che potrete vedere con sottotitoli inglesi nei vari siti di streaming, nella speranza che qualcuno investa e porti alla nostra attenzione la produzione cinematografica e televisiva giapponese, non solo per gli appassionati del genere come me, ma per far conoscere a tutti una cultura diversa dalla nostra sotto tanti aspetti, ma che può arricchire la nostra conoscenza e far comprendere che diverso non ha l'accezione negativa che troppo spesso pensiamo e ascoltiamo, certo in alcuni casi questa rispecchia i fatti spiacevoli e brutti che i media rimandano, ma in generale può indicare un arricchimento, un'apertura di mentalità, una crescita, un'opportunità di dialogo, di fare nuove esperienze, non significa abbandonare la nostra cultura e le nostre abitudini per prendere quella straniera, ma integrare nella nostra aspetti che non sono considerati e che possono essere positivi. Ad esempio nella cultura giapponese sono molto forti due aspetti che noi stiamo perdendo sempre più: educazione (intesa come modo di rapportarsi con gli altri, ma anche come crescita culturale) e rispetto, qualità che io apprezzo moltissimo e che, per me, non devono mai venire meno, certamente non devono essere una maschera che indossiamo per celare cosa pensiamo davvero e fare bella figura, ma espressione di ciò che anche nella nostra vita è importante, si può non essere concordi sul modo di pensare e agire, ma da qui a sforare nella maleducazione, negli insulti, nello scaricare sugli altri la propria rabbia, nell'intolleranza e nel rifiuto ce ne corre di strada, educazione e rispetto sono chiavi fondamentali del vivere nei paesi civili, invece oggi non puoi aprire la bocca (o la tastiera del cellulare) per esprimere un pensiero che ti aggrediscono e mangiano viva, esperienza che sui social, e non solo, mi è capitata spesso, tanto da farmi dubitare nella libertà di espressione, in cui credo, sempre aiutata da quelle due qualità, non significa essere liberi di offendere, aggredire e insultare chi non la pensa come noi o non si comporta come vorremmo noi!


Ora entriamo nella trama del drama giapponese che si sviluppa in 11 episodi molto intensi e belli, il titolo originale completo è Tumbling (Shintaiso ga, oretachi o otoko ni shita), ovvero Tumbling (la ginnastica ritmica ci ha reso uomini), che rivela il cuore di tutta la trama. 
La storia inizia con una lotta tra gang giovanili rivali, i cui membri frequentano la scuola superiore, il capo di quella che ha la meglio è Wataru Azuma, interpretato ottimamente da Yusuke Yamamoto, classe 1988, leader carismatico con i capelli rosso mogano, magrissimo (come tutti i giovani che vedrete), tuttavia con un corpo e un carattere forte e dominante, molto impulsivo e irascibile, soprattutto nei primi episodi, e questo gli causa diversi guai a scuola. Wataru è sempre affiancato dai fidati amici, Ryosuke Tsukimori (Shohei Miura) e Keiji Nippori (Kento Kaku). I tre amici si comportano come dei teppisti e la loro fama è nota anche a scuola, il liceo privato di Karasumori, dove gli insegnanti e il preside non riescono a gestirli e controllare la loro irrequietezza e le liti che capitano anche tra i banchi di scuola, per motivi futili, tanto che quando arriva un nuovo insegnante, Yutaka Kashiwagi (Akira, nome d'arte di Ryohei Kurosawa), gli viene subito assegnata la classe dove si trovano i tre ragazzi e dove si trovano anche i membri della squadra di ginnastica ritmica: il capitano Yuta Takenaka, interpretato dal mio attore preferito giapponese Koji Seto (il protagonista di Koizora), Satoshi Tsuchiya (Satoshi Tomiura), Taku Mizusawa (Tomo Yanagishita), Atsushi Kaneko (Soran Tamoto) e il solitario e apparentemente freddo Hino Tetsuya (Takahiro Nishijima).
Proprio perché incontrollabile e indisciplinato, il nuovo insegnante mette Wataru davanti un aut aut: iscriversi e frequentare un club sportivo oppure seguire lezioni extra nel dopo scuola, ovviamente il ragazzo sceglie quella che gli sembra la strada più facile (anche perché nella squadra femminile c'è una nuova compagna di classe di cui Wataru si innamora al primo sguardo, Mari Satonaka, interpretata da Azusa Okamoto) e sceglie di iscriversi al club di ginnastica ritmica. Nonostante i membri del club siano pochi ed insufficienti per iscriversi alle gare regionali e seguire fino a quelle nazionali, il capitano e gli altri membri non sono felici all'idea di avere un teppista nella squadra, per di più inesperto, divertente quando chiede al capitano di insegnargli il tamburine, anziché il tumbling, ma la personalità dominante di Wataru ha la meglio sugli altri, anche se all'inizio non mancano accese discussioni con Yuta, diverso da lui come carattere, riflessivo, responsabile, sensibile e molto determinato nel voler realizzare il suo sogno di partecipare alle gare nazionali.


Per partecipare al club sportivo, Wataru smette pian piano di far parte della band, solo i suoi due amici restano spettatori del percorso del ragazzo per imparare i vari esercizi, a tal proposito voglio sottolineare che le varie coreografie e gli esercizi non sono eseguiti da ginnasti o stuntman, tutti i giovani attori hanno seguito un corso intensivo per imparare i vari salti e tutte le figure a squadra, su YouTube trovate alcuni video in cui i ragazzi provano e riprovano i salti, hanno fatto un arduo lavoro, anche se, devo ammettere, sono fisicamente portati, quando li ho visti imparare le difficili evoluzioni, soprattutto il backflip, salto mortale all'indietro, ripetuto in sequenza di 3, così come la versione in avanti, saltando e ruotando senza appoggiare le mani a terra, sono rimasta senza parole, mi sono ricordata quando da piccola volevo imparare la ruota e la verticale, sul pavimento di casa, e mi sono rovesciata battendo fortemente la colonna e sono rimasta senza fiato per un pò!!! L'aver partecipato ai club sportivi della formazione scolastica certamente è stata un'ottima base, dopo hanno fatto questo training intensivo, di ginnastica come di danza moderna per sviluppare le varie coreografie in sincrono, chiave fondamentale nella ginnastica ritmica.
All'inizio Wataru vuole imparare gli esercizi per evitare la scuola e far colpo su Mari, tuttavia pian piano inizia a conoscere Yuta e gli altri membri, resta colpito dalla passione e dall'impegno che mettono, nonostante nessuno creda nelle loro possibilità e li prenda in giro perché è uno sport da femmine, lui stesso inizia ad appassionarsi alla ginnastica ritmica, vuole imparare e migliorare e quando riesce nei salti, verso cui è portato, prova gioia e soddisfazione. Avendo il numero sufficiente di 6 membri, Yuta iscrive la squadra per la prima gara interscolastica, decisione infelice perché lavorano insieme da troppo poco tempo e non del tutto in sintonia per poter riuscire, infatti gli errori vengono fuori e la loro esibizione è un fallimento completo. Yuta è demoralizzato e pensa di gettare la spugna, ma Wataru riuscirà a convincerlo a non mollare e continuare con maggiore impegno, promettendo di non creare ulteriori problemi alla squadra facendo a botte o altre cose del genere.
Intanto Ryosuke e Keiji sentono il loro amico sempre più distante, si rendono conto che sta cambiando e ne soffrono, Ryosuke, sentendosi solo, arriva a mettersi nei guai rimanendo coinvolto, tramite un tiro losco di un membro della sua band, Reiji Akabane (Tatsuya Isaka), geloso di Wataru, con un tipo losco, con cui non riesce a troncare e viene picchiato dal suo gruppo di criminali, è in pericolo, ma Wataru interviene per salvarlo, seguito da Yuta, tuttavia non come avrebbe fatto prima, facendo a botte, ma invitando a lasciare libero il suo amico, ovviamente non viene ascoltato e le prende di brutto, finché non arriva il capo e lascia andare tutti. Ryosuke comprende che il suo amico non è cambiato verso di lui, che il suo affetto e la sua amicizia sono sinceri, quindi vanno insieme nel ristorante della mamma di Wataru, Natsuko Azuma (Nene Otsuka), una donna dal carattere molto forte, che cucina per loro tre la sua specialità, l'omurice (una omelette grande a forma di sofficino con dentro riso fritto, pollo e condita sopra con ketchup), cosa che diventerà una tradizione per i ragazzi del club, come quella di ritrovarsi ai bagni pubblici dopo gli allenamenti. 
Alla fine anche Ryosuke e Keiji lasciano la gang ed entrano nel club di ginnastica ritmica e man mano si appassionano e legano agli altri membri, tra i quali Hino resta sempre al margine, per sua scelta, facendo gli esercizi da solo con i cerchi, questo perché non ha fiducia nei membri e per il conflitto che ha con il padre, importante ex ginnasta e attuale allenatore di ginnastica ritmica. Così come ha difficoltà ad aprirsi con i compagni di club, altrettanto in famiglia, si mostra distaccato e non dice ciò che pensa e prova realmente, finché non si apre con Wataru, quando il padre vuole spostarlo in un'altra scuola. Wataru è cresciuto credendo il padre morto, invece, in seguito a delle telefonate, la madre gli rivela chi è, che è vivo e vuole incontrarlo, perché malato terminale.
Il protagonista del drama è indubbiamente Wataru e il suo percorso di distacco dalle gang, dalle liti, dal prendersi a pugni tra gang rivali e l'appartenenza al club che gli fa scoprire quanto è bello appassionarsi a qualcosa e poterlo condividere con degli amici, tuttavia grazie al coraggio e alla determinazione del ragazzo, ogni membro del club viene aiutato a superare problemi, blocchi, difficoltà importanti, egli finisce per essere il collante della squadra, colui che tiene uniti tutti verso lo stesso obiettivo, è quello che dà la carica a tutti e la motivazione a superare limiti e paure, ad acquisire sempre maggiore fiducia nella squadra e negli amici. Le vicende si alternano, ogni ragazzo del club viene aiutato da Wataru e il gruppo stesso sostiene il giovane quando decide di andare a conoscere suo padre, a vincere la sua reticenza e parlare con chiarezza, instaurando col padre un dialogo aperto, Wataru lo invita alla prossima gara e il padre gli dice orgoglioso che verrà sicuramente, purtroppo muore all'improvviso lasciando un vuoto enorme nel cuore del ragazzo, che scopre quanto ci tenesse alla presenza del padre per mostrargli quanto è bravo, gli amici lo sostengono e Wataru prende spunto da questa sua vicenda personale per convincere il padre di Tetsuya a vedere la gara prima di giudicare se il figlio è serio o meno nella ginnastica ritmica. Le parole di Wataru non solo colpiscono il padre di Tetsuya, ma aprono il cuore del ragazzo, che si unisce al resto della squadra, dopo aver fatto il suo esercizio singolo (solo guardando aveva memorizzato tutta la coreografia!), ne esce un'ottima performance e dopo tutti a mangiare l'omurice.


Oltre le false dicerie di corridoio che infangano i membri e rischiano di estrometterli dalle future gare, i problemi da superare per i ragazzi della squadra sono tanti: la difficoltà economica della famiglia di Keiji e la malattia del padre che lo costringe a fare il suo lavoro; la malattia cardiaca di Satoshi, che lo costringe a non poter continuare gli esercizi e sforzi fisici e viene nominato manager della squadra (come allenatore viene nominato il nuovo insegnante!); il blocco del capitano Yuta di saltare, dopo aver involontariamente causato un infortunio a Kaneko, e solo grazie a Wataru riesce a superare la paura; gli attacchi di una band ad un amico di Wataru, Ryuichiro Kiyama (Shunsuke Daito), sempre tenebroso, finché non viene alla luce un tragico evento, durante la scuola media, in cui è rimasto coinvolto con il suo migliore amico, ucciso con una pala di ferro alla testa da una gang e di cui si sente responsabile, finché Wataru non interviene per salvarlo e viene colpito con la medesima dinamica del suo amico morto, per proteggerlo. Wataru fortunatamente ne esce solo con una medicazione vistosa e dice chiaramente a Kiyama che lui non è colpevole e lo invita ad andare a pregare sulla tomba dell'amico insieme, dove incontrano la madre di lui, Kiyama si inginocchia e chiede perdono, ma anche la donna lo risolleva dicendo che lui non è colpevole di nulla e che è stato il migliore amico del figlio e lo ha reso felice.
Spinto anche da Satoshi, Kiyama entra nella squadra di ginnastica ritmica, questo mette in difficoltà uno dei membri, Taku, innamorato di lui, e, quando non riesce più a nasconderlo, nel corso di un campo sportivo di allenamento, viene preso in giro da tutti e allontanato, anche se non apertamente, dai membri della squadra. Il ragazzo non vuole creare problemi a nessuno e decide di lasciare la squadra, ma, grazie a Wataru che scuote gli altri, decide di restare, Kiyama gli dice che non può ricambiare i suoi sentimenti, ma non per questo non possono essere amici e che ha tante cose da insegnargli nella squadra.
Un altro problema è l'inesperienza dell'allenatore, un tempo calciatore professionista, finché un infortunio non l'ha costretto a lasciare, essendosi affezionato molto ai ragazzi, Kashiwagi cerca di compensare la sua mancanza di esperienza facendo molte ricerche, filmando cose che possono essere utili per sviluppare delle coreografie, questo commuove i ragazzi che traggono ispirazioni per una coreografia, che chiamano col suo nome.
Quando tutti i problemi sembrano superati, Akabane inizia a crearne degli altri, prima attraverso un amico di Kaneko, che, grazie a Wataru ed alla fiducia incrollabile del suo amico, desiste dal suo proposito e mette in guardia Wataru da Akabane. Consapevoli che eventuali liti possono danneggiare la squadra, che si sta preparando per la gara regionale, Wataru e gli altri ex gang decidono di ignorare e tenersi lontani dalla gang. 
Durante gli allenamenti, Kiyama si infortuna e non potrà partecipare alla gara, il gruppo di 6 elementi viene selezionato attraverso la sequenza di tre backflip consecutivi, resta fuori Keiji, ma, come giustamente dice il capitano, la squadra lavora insieme e vince insieme, non importa se lui è riserva, fa parte della squadra e il suo apporto è importantissimo. 
All'inizio la preside della Federazione di Ginnastica Ritmica vuole escludere la squadra dalle gare per i trascorsi da teppisti di alcuni elementi e per i problemi causati, in realtà, da Akabane e che ricadono su di loro, tuttavia le parole del coach Kashiwagi e dell'allenatrice della squadra femminile, Shoko Ezaki (Ryoko Kuninaka), la presa di responsabilità del preside della scuola e le preghiere dei ragazzi accetta, seppur di malavoglia, di farli partecipare. Tutti sono emozionati e felici ed attendono con ansia la gare. Kiyama, per proteggere la squadra, decide di affrontare Akabane e la gang per chiedergli di lasciare in pace la squadra, soprattutto in quel momento delicato, non va per fare a botte e non risponde quando il gruppo lo picchia selvaggiamente. Akabane chiama Wataru col cellulare di Kiyama e gli dice che se non si presenterà, ucciderà il ragazzo, Kiyama gli urla di non venire ma viene picchiato ancora. Wataru invita gli altri componenti della squadra a concentrarsi solo sulla gara, mentre lui andrà a salvare Kiyama da solo, tutti sono sconvolti e piangono, soprattutto Ryosuke e Keiji, perché sanno che la gang fa sul serio e se lui non reagisce lo uccideranno, ma accettano la decisione del ragazzo con la morte nel cuore.
Wataru raggiunge la gang e chiede di liberare Kiyama, non reagisce quando viene picchiato e ripete la medesima richiesta più volte, le cose sembrano volgere al peggio quando si presentano tutti i membri della squadra con la medesima domanda di Wataru di restituire i membri del club perché hanno una gara importante, purtroppo non vengono ascoltati ma picchiati, tuttavia nessuno reagisce, tutti le prendono, ma il loro spirito combattivo si esprime nella forza della loro amicizia e diventa sempre più forte, Akabane diventa sempre più furioso, reagisce con i pugni ma avverte quella forza più forte di lui che non riesce a sopraffare, alla fine si arrende, lascia liberi tutti e se ne va con i suoi. Wataru gli dice che anche lui, come è stato per loro, può cambiare e lo invita ad entrare nel club, ma, seppure ha un attimo di esitazione, Akabane decide di perseguire la strada sbagliata che ha intrapreso.
Seppur conciati per le feste, i ragazzi corrono al palazzetto dello sport dove si sta disputando la gara ed eseguono la loro coreografia magnificamente. La scuola superiore sta per terminare ma i ragazzi sono fermamente convinti a continuare insieme con la ginnastica ritmica per le future sfide che si presenteranno.


Questa serie mi ha colpito per varie ragioni e mi ha fatto riflettere su altre, intanto lo spirito combattivo nell'affrontare i problemi, il senso di unità e di appartenenza al gruppo, l'attenzione ai problemi degli altri e non essere troppo concentrati sui propri, l'aiuto reciproco e l'unità che si approfondisce sempre più. Il papà di Wataru gli dice qualcosa di molto importante, ovvero quanto è bello appassionarsi a qualcosa, riferendosi alla ginnastica ritmica ma anche all'amicizia che lega i ragazzi del club. 
Spesso la cronaca di questi tempi ci rimanda sempre più crimini commessi da baby-gang, anche di una certa gravità, come lo stupro di gruppo e il ricattare le vittime con video e foto per farle tacere e per soldi e nei talk-show delle varie reti si sviscera la cosa da ogni punto di vista, rimandando le responsabilità dalla famiglia alla scuola e da questa alla società, alla televisione che esalta modelli sbagliati, ma concrete soluzioni al problema non ne ho mai sentite, inoltre, quando vengono interrogati una volta identificati e arrestati, esce fuori, dopo un tentativo squallido (anche da parte di alcuni genitori) di sminuire gli atti compiuti (dare fuoco ai senzatetto, maltrattare animali, abusare e ricattare ragazzine, furti ecc), esce spesso fuori come movente la noia, una motivazione incomprensibile pensando che sono ragazzini all'inizio della vita e che comunque non giustifica i crimini e le azioni crudeli che hanno commesso.
Ciò che ha salvato Wataru e i suoi amici dal finire male è stata la passione per uno sport e l'amicizia degli altri compagni, la passione ha fatto uscire fuori i lati positivi, ha smussato gli angoli del carattere impulsivo, ha cambiato il loro modo di pensare ed agire, prima non pensavano e reagivano con la violenza ad altra violenza, senza nemmeno pensare alle possibili conseguenze, dopo hanno messo davanti a tutto l'amicizia, la lealtà e la fedeltà, hanno cambiato logica, hanno compreso che c'era qualcosa di più importante da difendere e da vivere, che la vita è una sola e vale la pena spenderla per qualcosa che conta davvero, che ti riempie e ti accende di passione e ti da la forza di superare tutte le difficoltà, che per raggiungere degli obiettivi non si può contare solo sulle proprie forze, ma serve dare fiducia agli altri e aiutarsi vicendevolmente, perché ciò che da soli è impossibile, insieme diventa realizzabile ed è anche più bello, ci si diverte insieme, è bello condividere con gli altri, imparare a relazionarsi in modo autentico è meglio che indossare maschere di circostanza che nascondono il proprio io anche a se stessi alle volte. 
La passione può essere quella chiave che apre i cuori dei giovani e li spinge nella direzione giusta, ad impegnare energie e risorse in qualcosa che piace e fa stare bene, che fa instaurare relazioni vere, anziché andare a zonzo per la città senza obiettivi, scopi e vivendo alla giornata, senza impegnarsi in niente, nemmeno negli studi, fumando e bevendo e consumando droghe, spinelli o quanto altro raccattano con i soldi delle paghette e finendo per prendere strade sbagliate, emozioni facili quanto effimere e facendo del male agli altri senza lasciarsi nemmeno toccare, con un'indifferenza e un'aridità che fanno spavento. Don Bosco vedeva il buono in ogni giovane e si impegnava affinché quel diamante grezzo venisse alla luce, anche se sotto quintali di fango e cemento, riusciva ad accendere una fiamma e ha salvato tanti giovani e non era il solo.
Come si può accendere quella fiamma, quella passione e quell'amore per la vita nel cuore dei giovani, che già a 15 anni si sono fatti tanto male da sembrare morti viventi? Io credo che se troviamo risposte concrete a questa domanda, tanti problemi sarebbero risolti, perché punire e far assumere loro la responsabilità delle loro azioni è importante e serve, se non altro a tentare di fare verità dentro di loro e farli seriamente riflettere sulla loro vita e su cosa ne vogliono fare, ma dopo? Finiranno per cadere ancora se non si accende e non si alimenta quella fiamma in  loro in qualche modo, se non si fanno proposte, anche attraverso aut aut come è stato per Wataru.
Un'altra cosa su cui vale la pena porre massima attenzione è che quando intraprendi la via del male, ad esempio entri in una gang o stringi affari con tipi loschi o commetti azioni malvagie e cerchi di uscire dal brutto labirinto in cui ti sei infilato, il male non ti lascia andare e cerca in ogni modo di riacchiapparti, per cui è bene essere preparati a combattere per la propria vita, Akabane ad es. fino all'ultimo non ha abbandonato la gang, come se per lui fosse impossibile cambiare vita, è rimasto dentro una falsa trappola, perché si può sempre cambiare vita, la scelta appartiene a ciascuno di noi e al male si può dire di NO, spesso mi arrabbio quando sento commenti del tipo si è sempre fatto così, è sempre andata così, non ci si può fare nulla, tutto quello che dici e fai è inutile, non cambieranno mai, non ne vale la pena, devono prima cambiare gli altri... questa visione negativa e disfattista della realtà ci ha portato nella situazione di degrado morale, civile e umano in cui ci troviamo, il cambiamento è sempre possibile, basta volerlo, la verità è che a molti manca il coraggio e la volontà di cambiare, lo vedo da tante piccole cose, tutti si aspettano che dall'alto arrivi un cambiamento ma non si mettono nelle condizioni di realizzarlo, non vogliono cambiare, per quanto brutta sia la situazione ci hanno fatto l'abitudine, si sono accontentati della mediocrità pur di non affrontare l'onere di un cambiamento, che non è quasi mai un processo semplice e veloce, richiede impegno, costanza, perseveranza e fatica, se si va controcorrente rispetto alla massa pure tanti ostacoli e opposizioni, ma io credo che sia molto meglio essere onesti e veri con se stessi e gli altri, che rimanere schiavi di una condizione che, se e quando, ti dà poco e ti toglie molto di più.

Lo sport è molto importante come palestra di vita, insegna tantissime cose, ha delle regole e dei tempi da rispettare, non viene esaltato il singolo ma il gruppo, insegna a dosare le proprie energie, a seguire una disciplina a 360 gradi (alimentare, equilibrio sonno-veglia, rispetto degli orari, costanza nella presenza e partecipazione...), a relazionarsi con gli altri compagni di squadra e con gli avversari attraverso un sano agonismo, una competizione accesa ma leale, insomma può essere una risorsa importantissima anche nel riprendere per i capelli quei giovani che, per svariate ragioni, si sono persi e vagano in giro a combinare guai e a mettere anche in serio pericolo la loro vita.

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