Passione Giappone

(Fonte immagine web)

Chi mi segue da sempre sa quanto amo il Giappone, la sua cultura, la sua lingua, la sua terra (tanto quanto non condivido la caccia a balene e delfini), i kimono, i film, le serie televisive, gli anime (i cartoni animati) e i manga (fumetti), è un legame nato quando ero molto piccola e che si è approfondito e rinforzato col trascorrere degli anni, il mio sogno era quello di visitare il piccolo paese del Sol Levante e Dio mi ha concesso questa grazia tre volte, la prima volta nel 2000 a luglio, la poliendocrinopatia iniziò a manifestarsi a maggio dello stesso anno e fino al 2003 non sono riuscita a raggiungere un equilibrio con la terapia, per cui avevo crisi ipoglicemiche frequenti, crolli pressori, una grande stanchezza, ma questo non mi ha fermato, tanto era forte quel desiderio, mi sono stancata molto e facevo fatica anche per le elevate temperature e l'afa, l'estate giapponese è come la nostra più o meno, ma ero felice e scrutavo tutto con occhi sgranati, cercando di registrare nella mente immagini, suoni, colori, odori, mi sembrava di sognare perché ero lì per davvero... Vi sono tornata anche nel 2002, le mie condizioni erano pessime, ma avevo messo da parte i soldi perché volevo ritornare e l'ho fatto, io che non avevo grande voglia di girare senza amiche, perché in compagnia è tutto più bello, sono partita da sola, con un viaggio organizzato (non in gruppo, ma con un programma dettagliato) da una agenzia specializzata e, pur non stando bene, sono partita ugualmente ed ho trascorso tre settimane bellissime, me lo sono goduto maggiormente rispetto al primo (dove ero con una collega e un gruppo di estranei), pur rispettando limiti e tempi e lottando col jet lag, la prima e l'ultima a Tokyo e dintorni, quella di mezzo girando per vedere il monte Fuji (anche se non ero in condizioni di fare le escursioni) e altre città rispetto al precedente viaggio, è stato un tempo, sola con me stessa, riscoprendomi in un certo senso. Ho scritto un diario durante quel viaggio, che forse un giorno posterò tale e quale, ma
potete leggere qualcosa di quei viaggi nei post che vi lascio in link che ho scritto qualche anno fa:

Ho fatto questa premessa per far comprendere meglio perché ho scelto, dalla prossima settimana, di iniziare a condividere qualche serie televisiva (in giapponese drama, letteralmente dorama) che ho visto di recente e che ha lasciato un segno indelebile nel mio cuore. Come forse avrete capito io amo particolarmente le storie vere, scritte nei libri e raccontate nei film/nelle fiction oppure raccontate a viva voce, questo perché credo ci sia sempre da imparare dalle esperienze degli altri, che ne siamo consapevoli o meno, che lo desideriamo o meno, siamo tutti figli della medesima terra e, in qualche modo, tutti collegati, a volte ne facciamo esperienza diretta e palese e lo esprimiamo con l'espressione quanto è piccolo il mondo, ma la maggior parte non sappiamo coglierlo né vogliamo, comunque ascoltare le esperienze, i vissuti, gli altri punti di vista non è una perdita di tempo o inutile, forti come siamo delle nostre posizioni, al contrario può essere una fonte di ricchezze e tesori che non immaginiamo neanche, questo perché noi analizziamo la storia e i fatti della vita dal nostro punto di vista, con le lenti di ciò che ci ha fatti diventare quelli che siamo e questo ha senz'altro valore, ma non può bastarci una visione così limitata e imperfetta. Quando qualcuno ci fa il dono di condividere con noi la sua storia, conosciamo il suo punto di vista, né migliore né peggiore del nostro (non è una gara a chi è migliore, non è una competizione!), perché è il suo vissuto, però mentre parla, rivelando una parte di sé, possono arrivarci risposte, illuminazioni, spunti di riflessione, proposte, come anche forza e sostegno, allargando il nostro sguardo e facendoci comprendere meglio alcune cose, un esempio semplice, domenica ero molto triste e amareggiata per una sgradevolissima esperienza e mi sentivo talmente giù da non riuscire a tradurre in parole e tirar fuori ciò che stavo provando, mentre stavo scorrendo gli appelli da condividere su Instagram una persona che seguo ha postato un'immagine (la seconda che ho poi condiviso nel post di quel giorno) e quello che ho letto era esattamente quello che stavo provando, questo mi ha aiutato a risollevarmi; un altro esempio, che mi è capitato spesso, è quando ascoltiamo l'omelia del sacerdote durante la messa feriale e festiva e ci arrivano delle parole che leggono esattamente dentro di noi donandoci luci importanti, le sentiamo talmente nostre che pensiamo che il sacerdote in quel momento si stia rivolgendo proprio a noi, ma, pure se ci conosce, quella è la grazia dello Spirito Santo che ci fa comprendere come Dio in quel momento (e ovunque e sempre apriamo la Sacra Scrittura) ci sta parlando in modo personale e diretto e non siamo gli unici nell'assemblea a provare questo, ogni persona, aperta e attenta, fa questa esperienza, così capita che persone differenti, con storie ed esperienze differenti, che nemmeno si conoscono, stanno ricevendo una parola di cui avevano bisogno attraverso le parole del celebrante, da quando ho fatto esperienza di questo sono sempre attenta a cogliere ogni parola. 
La condivisione delle storie, delle emozioni, delle esperienze, attraverso ogni canale possibile (arrivano luci ascoltando una canzone, un racconto, una testimonianza, un film...) ci arricchisce, ancora di più se passa per paesi e culture diverse, ovviamente nel rispetto e nell'accoglienza reciproca.
Ritornando al Giappone, amo moltissimo seguire film, anime, serie tv, ecc in lingua originale coi sottotitoli in italiano o in inglese o in spagnolo, alcuni sono arrivati nel nostro paese e sono stati tradotti e spero che questo aumenti nel tempo, ma l'emozione che provo quando ascolto la lingua giapponese è indescrivibile, amo il suono, l'armonia, le pause, i silenzi (se seguite un drama o un film in lingua originale noterete che di pause e silenzi e sguardi ce ne sono molti e non disturbano perché intrisi di emozioni, che non serve esprimere a parole) e mi commuove fino alle lacrime, io ho studiato la lingua per poco più di un anno, poi la malattia ha iniziato a peggiorare, ero sempre più astenica e piena di dolori, così le uscite si limitavano al lavoro e poi nemmeno più a quello. 

Studiare e imparare a comprendere, parlare qualsiasi lingua richiede tempo e costanza nello studio, l'ideale sarebbe trasferirsi per un pò in quel paese e non sempre è possibile, ma alcune lingue richiedono maggior impegno di altre, il giapponese non è difficile da imparare a comprendere e parlare, ma è molto difficile imparare a scrivere, in quanto oltre ai kanji, gli ideogrammi complessi che esprimono parole, verbi ecc, vi sono altri due linguaggi scritti, l'hiragana, per integrare frasi e pensieri, e il katakana, per esprimere parole straniere, foneticamente derivanti dall'inglese; questi ultimi due abbastanza semplici, ancora sono nella mia memoria, nonostante gli anni passati senza pratica e i miei problemi enormi nel ricordare, mentre i kanji sono estremamente complessi, intanto perché numerosissimi, poi perché gli ideogrammi vengono scritti segmento per segmento seguendo un senso preciso e ogni kanji ha due modi diversi di lettura e significato, davvero è sorprendente per me che i bambini ne imparano più di mille solo nella scuola elementare, per poi aumentare alla scuola media e superiore!!!

Dubito che riuscirò a imparare anche solo un quarto dei kanji, ma almeno vorrei riprendere a studiare il giapponese (così come ho ripreso l'inglese con l'ottimo sistema di Babbel, che consiglio a chi non ha tempo di frequentare un corso o è costretto a lungo in casa!) e imparare a comprenderlo e parlarlo e, in questo senso, seguire film e serie televisive in lingua originale certamente mi aiuterà, così come mi ha aiutato seguire le telenovele del mio attore preferito (Gustavo Bermudez) in lingua originale per imparare a comprendere lo spagnolo, associare la passione per le lingue a quella per le serie mi sta aiutando a stimolare la memoria e il cervello, contrastando un poco l'effetto rimbambente della malattia e dei numerosi farmaci...
Spero vivamente che questa mia scelta di condividere con voi film e drama giapponesi vi sia gradita, alcuni film sono arrivati, tramite le mostre del Cinema di Venezia e di Roma, altro si riesce a trovare in rete, ma la maggior parte resta sconosciuta nel nostro paese (tramite i giovani appassionati) e vorrei costruire un piccolo ponte tra Italia e Giappone attraverso queste storie, alcune vere altre fiction, ma trasmettono intense emozioni e possono aiutare a far conoscere meglio un paese davvero straordinario, da piccola il mio sogno era proprio quello di essere un ponte tra il paese dove sono nata e quello che porto nel cuore, poi professionalmente ho scelto un'altra strada, di cui non mi sono pentita, ma con la consapevolezza di oggi avrei fatto scelte differenti, meno stressanti per il mio corpo e la mia mente, ma col senno di poi è facile fare questi pensieri... Sono quella che sono grazie a tutto il cammino fatto finora, alle scelte, giuste e sbagliate, a tutte le esperienze e agli incontri che ho fatto e sono grata al Padre celeste per tutta la mia vita, esattamente così come si è svolta, e grata anche che ora, attraverso il blog, mi offre la possibilità anche di costruire quel piccolo ponte...

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